Come promesso oggi inizio a raccontarti i passaggi salienti del mio percorso formativo nel mondo dei Tarocchi… con le sue ombre e le sue luci: sono convinta che condividere la propria esperienza possa essere di grande ispirazione ed esempio per chi desidera intraprendere la stessa strada.
Magari questa condivisione incontra proprio il tuo desiderio di percorrere seriamente la strada della tarologia e non arriva a te per caso. Allora iniziamo?
Devi sapere che libri e corsi sono arrivati solo dopo un'esperienza che è stata per me fondamentale nel processo di apprendimento: la pratica della carta del giorno e del diario dei Tarocchi.
Partiamo con un po' di contesto: cosa stava accadendo nella mia vita che mi ha spinto sulla via dei Tarocchi?
Alla soglia dei miei 40 anni stavo attraversando un periodo di profonda crisi personale e lavorativa. I sogni che avevo inseguito per anni si stavano sgretolando proprio quando credevo avrebbero decollato: cosa ne sarebbe stato di me? Cosa avrei fatto? E soprattutto: come avevo potuto illudermi così tanto?
Iniziai a farmi queste domande in maniera quasi ossessiva, passando le giornate a rimuginare, borbottare e lamentarmi di quanto tutto fosse ingiusto. Ero persa in una spirale di pensieri negativi, sensi di colpa e delusione verso me stessa e il sistema, a causa di un lavoro che non mi rispecchiava più.
Come se non bastasse, cominciai a notare quante altre cose non funzionavano nella mia vita: rapporti pesanti, relazioni in cui non mi sentivo a mio agio, questioni familiari difficili da gestire, situazioni a cui facevo fatica a dire di no. Mi sentivo impantanata in una vita che non volevo, in ruoli che non mi appartenevano, come se un’entità superiore avesse deciso tutto per me e io non potessi fare nulla.
A quarant’anni, ero in piena crisi esistenziale! Fu in questo contesto che il mio compagno, preoccupato per me, mi regalò una seduta da una cartomante.
Non era una novità assoluta, in passato avevamo già fatto letture da una gentile signora che ci accoglieva nel suo appartamento modesto ma curato, con un caffè caldo e il suo barboncino silenzioso. Mi piacevano il suo garbo, l’atmosfera confidenziale, i suoi racconti e i cento mazzi di Tarocchi diversi. Il “responso” delle carte, però, non mi interessava perché non ci credevo. Ero convinta che non si potesse prevedere il futuro e che il destino fosse nelle mie mani.
Questa volta poi non volevo andare, perché non si trattava della solita signora ma di un'altra cartomante. Forse il mio intuito mi stava lanciando dei segnali che la mia mente razionale cercava di mettere a tacere.
«Dai, fallo per me» diceva il mio compagno. «Mi preoccupa vederti così, ti farebbe bene un po’ di chiarezza, mi hanno detto che questa cartomante è bravissima!»
Insistette così tanto che alla fine accettai. Nel giro di pochi giorni mi ritrovai nella sala d’attesa della nuova cartomante, stupita dalla folla che veniva anche da fuori regione. Non riuscivo a credere a tanta ingenuità: come si poteva fare tanta strada per farsi predire il futuro da una perfetta sconosciuta? Per me era inconcepibile ed entrai nella stanza con questo spirito ipercritico.
La seduta fu grottesca ma, comunque, trasformativa. Avvolta nel mantello del senso critico, azzardai qualche domanda e lei, specchio delle mie aspettative, rispose con frasi futuristiche: “succederà che…”, “c’è dell’invidia…” “arriverà una notizia…”.
Queste sentenze mi misero addosso un senso di ribellione: trovavo assurdo questo mettersi nella mani del fato e mi innervosiva anche un bel po'. Ancora non me ne rendevo conto, ma stavo cominciando a reagire e la mia attenzione si spostò intuitivamente dalle parole della cartomante alle immagini delle carte. Come in trance, iniziai a guardarle attentamente e a vederci vedere me stessa, scene della mia vita, simboli che facevano affiorare emozioni e ricordi.
«Cinquanta euro» fu la frase che mi riportò bruscamente alla realtà. Lasciai i soldi sul tavolo, ringraziai e me ne andai in fretta.
Fuori dallo studio, come guidata da un'intuizione che proveniva chissà da dove, dissi al mio compagno: «Non ci credo che con i Tarocchi si possa solo guardare il futuro. Ci dev'essere di più!»
«Voglio comprare un mazzo di Tarocchi!» esclamai. Lui mi guardò con aria interrogativa, ma senza opporsi parcheggiò davanti al tabaccaio che sapevamo avere gli stessi Tarocchi della nostra vecchia cartomante. Presi il mazzo, pagai e me ne andai.
Era l’inizio di una straordinaria avventura!
Appena arrivata a casa mi sedetti alla scrivania, ancora affollata di post-it con tutte le scadenze, fogli pieni di progetti e contatti del mio lavoro. Feci spazio senza esitazione e, come in uno stato alterato di coscienza, scartai l’involucro, aprii la scatola e presi il mazzo di Tarocchi in mano. Lentamente iniziai a sfogliare le carte una dopo l’altra fermandomi sui dettagli che più attiravano la mia curiosità: una bisaccia, una chiave, una lanterna, uno sguardo, il gesto di una mano, un movimento del personaggio, un animale, la luna, una danza… Ogni dettaglio sembrava parlare di me. Era come se ogni immagine portasse a galla qualcosa dal mio inconscio, dai miei ricordi, o avesse un legame con la mia situazione attuale.
Quello fu il momento in cui percepii chiaramente la potenza dei Tarocchi. Sentivo un terremoto dentro: un miscuglio di consapevolezze su di me e sulla mia vita che volevano emergere, intuizioni sui Tarocchi e su come stessero facilitando questo movimento, una eccitazione e confusione allo stesso tempo per tutto il potenziale che sentivo vibrare sotto la superficie. Quando arrivai alla fine del mazzo, ebbi l’impressione di risvegliarmi da un sogno lucido. Tutto era durato solo pochi minuti eppure mi era sembrato un secolo in cui passato, presente e futuro si erano fusi insieme.
Ci misi un po’ a rielaborare l’esperienza ma una cosa era chiara: avevo trovato la risposta all’affermazione che mi era uscita di bocca dalla cartomante. I Tarocchi potevano aiutarmi a fare ben altro che leggere il futuro!
Il giorno dopo cominciai a cercare informazioni su internet. Nella vastità di materiali, trovai qualcosa che mi risuonò particolarmente: il diario dei Tarocchi, ovvero pescare ogni giorno una carta e scrivere tutto quello che mi passava per la mente guardandola.
Iniziai subito questo lavoro con il mio mazzo ed ebbi risultati straordinari, quasi miracolosi. Al termine dei 78 giorni (il mazzo si compone di 78 carte) avevo esplorato il mio mondo interiore, portato a galla una saggezza nascosta e instaurato un rapporto migliore con il mio intuito. Mi sentivo molto più sicura di me, avevo compreso le mie paure, i miei blocchi, i miei meccanismi autosabotanti, ma anche le mie risorse e potenzialità. Ero assolutamente decisa ad approfondire lo studio e l’uso dei Tarocchi. Sentivo che non li avrei più lasciati e che stavo imprimendo una potente virata alla mia vita, ma stranamente la cosa non mi spaventava affatto.
Ma la cosa stupenda fu che, terminato questo lavoro di 78 giorni, io avevo anche messo le basi di conoscenza dei significati delle 78 carte.
Osservando, annotando cosa vedevo, cosa sentivo, quali dettagli richiamavano la mia attenzione e quale significato assumevano per me quei simboli e quelle scene, senza quasi rendermene conto avevo costruito un mio personale libro dei significati dei Tarocchi, un libro che non avrei più dimenticato poiché quei significati non venivano da altri libri e non avevo dovuto impararli a memoria, ma venivano dalla mia intuizione e dalla mia saggezza interiore. Le sentivo come conoscenze antiche, archetipiche a cui ogni essere umano può avere accesso se trova la porta e la modalità giuste.
Questa è stata la mia prima vera e fondamentale esperienza formativa sui Tarocchi e sono felice che non sia stata sui libri, ma sul mazzo stesso. È stata una formazione esperienziale che mi ha permesso di toccare corde profonde della mia coscienza e allo stesso tempo di risvegliare e sviluppare notevolmente le mia capacità intuitive dando un'impronta indelebile a tutto il mio approccio successivo allo studio dei Tarocchi, alla lettura e in seguito anche all'insegnamento.
Tutt'ora, infatti, nei miei corsi si parte sempre da un approccio esperienziale e solo dopo si esplora il livello conoscitivo.
È incredibile come questa prima esperienza abbia poi informato tutto il mio percorso come praticante, lettrice, insegnante e anche autrice di un manuale!
Naturalmente in seguito ho approfondito e ampliato le mie conoscenze attraverso libri, corsi, tantissima pratica, sempre guidata dalla convinzione che questo sarebbe diventato il mio lavoro.
Nel prossimo blog post ti racconterò di libri e corsi che in seguito hanno contribuito a farmi arrivare dove sono oggi, ma se intanto vuoi iniziare la tua pratica con la carta del giorno ti consiglio caldamente di scaricare la mia Mini guida Leggere una carta in 4 passi.
E se il tuo desiderio è quello di andare oltre, iscriviti a questa speciale lista di attesa. Spoiler: finalmente sto rimettendo mano a un grande progetto!
Sono Manuela Angelini e mi occupo di Tarocchi e consapevolezza.
Interessantissimo
Grazie cara, felice che possa esserti utile!