Come promesso, eccomi di nuovo a parlarti del magico potere degli animali domestici.
La volta scorsa ne ho parlato in generale con qualche bell'esempio, ma non vedevo l'ora di raccontarti la mia esperienza diretta.
Se hai letto qui, saprai già che ho due cani con i quali vivo un rapporto quasi simbiotico. Sono con me ormai da nove anni.
Dolly, la grande, ho voluto adottarla dopo la morte di mia madre, detto in modo molto semplicistico, probabilmente spinta dalla necessità di colmare un vuoto. Avevo bisogno di avere qualcosa che mi responsabilizzasse, che dipendesse dalle mie cure e che quindi mi desse lo stimolo a muovermi e a fare, impedendomi di abbandonarmi alla tristezza, al vuoto della perdita e di passare le giornate nell'inedia.
Ha funzionato. Lei mi ha dato la spinta per ricominciare e anche una nuova routine a cui non potevo sottrarmi. Dovevo accudirla, darle da mangiare, portarla fuori. Non c'è tristezza che tenga quando un musetto bianco ti fa gli occhioni dolci per portarla a spasso. Anche se vorresti stare tutto il giorno incollata al divano guardando il soffitto, quello sguardo è capace di smuovere anche le pietre. Figuriamoci se non smuoveva me dal divano. Lei è stata un regalo di mia madre.
Qualche mese dopo è arrivato Willy, il piccoletto. Lo ha portato a casa mio padre, praticamente senza preavviso. Lo aveva visto in mezzo a una cucciolata, a casa di un contadino e tra loro due era scattato subito un feeling. È arrivato terrorizzato ma si è ambientato subito il furbetto diventando il re di casa, riuscendo a infrangere, con la sua simpatia e la sua dolcezza, qualsiasi regola e a trascinarsi dietro, in queste sue trasgressioni, anche la grande che fino a quel momento si era comportata sempre in modo super discreto. Con i suoi comportamenti così buffi e scaltri era ogni giorno una fonte di ilarità. Lui è stato un regalo di mio padre.
Bhe, il primo atto magico che hanno fatto lo hai appena letto: togliermi la tristezza dopo un grande lutto. Dire che hanno colmato un vuoto, forse, è inappropriato ma in un certo senso è stato così. Hanno riempito quello "spazio" con qualcosa di diverso.
Non è magia? È la magia del SALVARE.
Negli anni però mi sono resa conto che c'era di più. Col tempo, ossevandomi, ho visto che il contatto prolungato con i miei cani mi ha reso un pò come loro: i miei cinque sensi si sono acutizzati, specialmente l'olfatto e, in certe situazioni mi viene voglia di fare quello che fanno loro: rotolarmi nell'erba insieme a loro, annusare tutto, dormire con loro come un vero branco.
Stare insieme mi ha reso più selvatica, aiutandomi a recuperare inconsciamente una parte perduta di me stessa. Non è magia? È la magia del RECUPERARE.
Poi ci sono alcuni comportamenti dei miei cani davvero eloquenti. Qualche esempio? Eccoti servita.
Quando io e il mio compagno litighiamo, Dolly entra nella stanza e ci abbaia contro. In particolare abbaia alla persona che in quel momento sta gridando. Chiaramente il suo intento è quello di pacificare ed eliminare i contrasti. Quando si comporta così, noi non riusciamo a far altro che guardarci, ridere, commuoverci e smettere di litigare.
Non è magia? È la magia del PACIFICARE.
Questo che sto per descriverti è, invece, un comportamento tipico di Willy. Per farti capire ti descrivo la scena: passeggiata, lui al guinzaglio. Intorno a noi il deserto, non passano persone, né altri cani, né gatti, né bambini con gli skateboard (di cui ha il terrore sic!), niente bici, nessun rumore, insomma calma piatta.
All'improvviso lui si blocca e guarda fisso un punto davanti a sé. Non c'è assolutamente niente. Qualche istante e poi fa per correre all'impazzata dalla parte opposta, trattenuto ovviamente da me che lo tengo al guinzaglio, sennò dio solo sa dove arriverebbe. Gli è capitato diverse volte e col tempo mi sono convinta di una cosa: vede o percepisce qualcuno o qualcosa che io non vedo. Ne sono assolutamente sicura. Dovresti esserci, ne saresti convinta anche tu.
E non è magia anche questa? È la magia di VEDERE L'INVISIBILE.
Un altro esempio? A volte mi trovo in dubbio su qualcosa ed è capitato spesso che fosse uno dei miei cani a sciogliere quel dubbio. Un giorno ero in camera mia a fare giochi con i Tarocchi. Mi tormentavo con domande esistenziali del tipo “Maaaa dove mi porterà tutto questo??? Faccio bene o faccio male a far entrare i Tarocchi nella mia vita?”. In quel momento Willy salta giù dal letto e va a sedersi sopra la stesura di carte che avevo fatto sul tappeto riuscendo miracolosamente a non spostarne nessuna tranne una. La carta che mi ha dato la risposta alla domanda che mi stavo facendo.
Non è magia? È la magia del SUGGERIRE.
Gli animali domestici poi, ci insegnano con l'esempio un'infinità di altre cose: l'altruismo, la costanza, la pazienza, il vivere ritmi naturali, avere buone abitudini, svegliarsi presto la mattina, camminare tutti i giorni, amare senza aspettarci nulla in cambio, essere fedeli. Io le considero tutte piccole grandi magie che loro hanno il potere di realizzare.
Consiglio vivamente a tutti di far entrare un animale nella propria vita, sempre con estrema responsabilità, perchè significano impegno, ma i cambiamenti che possono portare, sono davvero dei piccoli grandi miracoli.
Nelle mie ricerche mi sono imbattuta in questo brano di Primo Levi che credo riassuma con parole meravigliose tuttociò che ho scritto:
Sono Manuela Angelini e mi occupo di Tarocchi e consapevolezza.