Fin da quando ero una ragazzina sono sempre stata molto curiosa e desiderosa approfondire ciò che destava la mia curiosità. Ecco perché, soprattutto negli anni universitari, ho esplorato e studiato mondi che, pur non appartenendo al percorso di studi che avevo scelto, mi attraevano e mi interessavano anche di più.
Per anni ho diviso il mio tempo fra gli studi di legge e corsi di musica, di teatro, cineforum, concerti, incontri di lettura, saggi, libri di letteratura contemporanea e grandi classici. Sembrava che quella sete fosse insaziabile e tutto questo mio fare rispondeva a un senso di inadeguatezza, tipicamente giovanile, verso chi ne sapeva più di me e a domande tipo “Chi sei tu? Che cosa sai? Che opinioni hai?”
Mi rendevo conto che avere delle opinioni sensate su qualsiasi cosa richiede conoscenza, informazione, sapere.
All'epoca, qualsiasi scintilla destasse il mio interesse doveva trasformarsi in sapere e questo era senz'altro molto dispersivo, ma poi ho capito che era proprio così che doveva andare.
Quegli anni mi hanno dato una base solida di cultura generale e anche la consapevolezza di quanto fosse importante conoscere per poter fare delle scelte sensate: scelte di vita, scelte politiche o relative a quali persone includere nella mia vita o a come impiegare il mio tempo.
Mi hanno dato modo di farmi delle opinioni, di poter dire la mia in tanti contesti e anche a distanza di anni, cose che ho imparato in quel periodo, pure se non fanno più parte della mia vita quotidiana, come il teatro, tornano a galla nei momenti più inaspettati per darmi delle ispirazioni, risposte, idee, soluzioni.
La conoscenza che ci costruiamo giorno dopo giorno è come una cassetta degli attrezzi che possiamo tirare fuori alla bisogna: se in quella cassetta abbiamo messo tre cose in croce, non potremmo fare molto nelle varie situazioni che ci si presentano; ma se ne abbiamo messe molte di più, avremo molteplici possibili strumenti a portata di mano per esercitare il nostro senso critico, risolvere una diatriba, supportate le nostre ragioni in qualsiasi contesto, esprimere un'opinione, trovare una soluzione creativa a un problema, fare delle scelte o prendere decisioni, dare un consiglio, non farci fregare, farci apprezzare e anche - perché no? - impressionare qualcuno che ci interessa.
Ogni cosa che ho imparato nella vita mi è tornata utile, anche a distanza di anni, nelle situazioni più impensabili e tutte le volte ho pensato che, anche solo per quello, ne era valsa la pena.
Se ti sembra di non dedicarti abbastanza a questo importante aspetto della vita, se ti senti sopraffatta da tutto il resto e non riesci a trovare l'energia, il tempo e la motivazione per coltivare la tua conoscenza, spero di averti dato uno stimolo a farlo.
E se lo stimolo non basta, ecco un esercizio di coaching che puoi provare per superare lo scoglio di mancanza di tempo, stanchezza o pigrizia.
PER STUDIARE COSE NUOVE
Vedrai che da qui a breve potrai dire di aver finalmente acquisito su quell'argomento molta più conoscenza di quanto avresti potuto immaginare.
Ricorda che settembre è un mese propizio per i nuovi studi, i ragazzi tornano sui banchi di scuola e il clima che questo comporta contagia un po' tutti, scommetto anche te!
Nelle antiche società contadine, questo era il momento di mettere da parte l'ultimo raccolto, di fare conserve con gli ultimi frutti dell'estate, di accatastare la legna per l'inverno: ci si preparava ad esso come ad lungo letargo, accumulando beni di prima necessità in armonia con la natura e le stagioni.
Approfitta anche tu di questo mese magico per “accumulare” nuovo sapere, ti tornerà presto utile in modi che non ti immagini.
Se hai un mazzo di Tarocchi e bisogno di chiarirti ulteriormente le idee prova questa stesura.
Allora, cosa studierai questo autunno?
Sono Manuela Angelini e mi occupo di Tarocchi e consapevolezza.